domenica 23 marzo 2014

ICONOGRAFIA SANTI

ATTRIBUTI  ICONOGRAFICI DEI PRINCIPALI SANTI



Agnese: giovane con agnello ai piedi o in braccio (per assonanza con il nome) talvolta ha il corpo coperto da lunghe chiome poiché, durante le persecuzioni di Diocleziano, nel 305, viene condotta nuda al patibolo, ma Dio le fece crescere i capelli così lunghi da coprirle tutto il corpo.

Agostino: vestito da vescovo e intento nello studio.

Andrea: con croce a X, detta appunto croce di sant’Andrea, a volte con rete e pesci (pescatore)

Anna: donna anziana con manto verde, con Maria bambina.

Carlo Borromeo: in abiti da cardinale, con naso adunco, talvolta con corda al collo, simbolo di penitenza.

Caterina d’Alessandria: nobile, spesso con corona, con la ruota del martirio e, a volte, la palma, la spada con cui venne decapitata e l’anello del matrimonio mistico. Spesso rappresentata in disputa tra i dottori.

Caterina da Siena: con abito delle domenicane e stimmate, a volte con croce in mano, giglio e libro.

Elena: con abiti imperiali, croce e chiodi della croce, un modellino di chiesa in ricordo della fondazione della
chiesa della Natività a Betlemme e del Santo Sepolcro.

Elisabetta: anziana, in genere accompagna Giovanni Battista bambino.

Francesco d’Assisi: con saio bruno e cingolo, con stimmate, spesso con in mano un crocifisso.

Gabriele Arcangelo: con giglio portato alla Vergine, o lunga bacchetta, talvolta con diadema.

Gerolamo: monaco ed eremita (per 5 anni visse nel deseeto), con barba, a volte rappresentato seminudo e con una pietra che si batte il petto davanti al crocifisso; con il leone, il teschio, la clessidra, il libro; talvolta con abito e cappello rosso da cardinale (segretario papale).

Giorgio: cavaliere con spada e lancia con cui sconfigge il drago.

Giovanni Battista: eremita vestito di pelli, con agnello (per la frase che pronunciò quando vide Gesù, “Ecco l’agnello di Dio”) e croce, spesso con cartiglio. Di circa sei mesi più grande di Cristo, figlio di Elisabetta, cugina di Maria. Battezzò Cristo nel Giordano e morì decapitato da Erode che cedette alle richieste di Salomè, figlia di Erodiade (moglie del fratello di Erode e convivente di Erode stesso) che chiese la testa del Battista su un piatto d’argento.

Giovanni Evangelista: giovane imberbe con aquila e libro; a volte con calice e serpente ( costretto a bere un veleno per non aver sacrificato agli dei, benedisse il calice da cui uscì un serpente). Presente con Pietro e Giacomo alla Trasfigurazione sul monte Tabor. Fu l’unico discepolo a non abbandonare Gesù nella crocifissione rimanendo fino alla fine sotto la croce. Scrisse uno dei Vangeli e il libro dell’Apocalisse.

Giuseppe: uomo maturo o anziano, con bastone fiorito e strumenti del falegname.

Lorenzo: diacono con dalmatica, libro dei salmi, con graticola e ramo di palma.

Luca Evangelista: rappresentato mentre scrive il Vangelo o ritrae la Madonna, con libro, a volte con un bue (il suo Vangelo inizia con sacrificio di Zaccaria). Gli viene attribuito il ritratto dal vero della Madonna.

Lucia: con occhi in un piatto, con palma e spada o pugnale (strumenti del martirio).

Marco Evangelista: età matura, con tunica e pallio, spesso rappresentato mentre scrive il Vangelo; con leone alato (il suo Vangelo inizia con il Battista nel deserto).

Maria Maddalena: elegante, discinta o nuda coperta con lunghi capelli, a seconda se si vuole sottolineare la sua vita dissoluta o da penitente. Con vaso d’unguento (lavò i piedi di Cristo con le proprie lacrime e glieli profumò con un prezioso unguento).

Matteo Evangelista: mentre scrive il Vangelo ispirato dall'angelo; come apostolo i suoi attributi sono il libro e l'alabarda, strumento del martirio. Ebreo che lavorava per i Romani come esattore delle tasse, chiamato da Gesù mentre compiva il suo lavoro.

Michele Arcangelo: alato, in armatura con spada o lancia con cui sconfigge il demonio spesso nelle sembianze di drago; a volte ha in mano una bilancia con cui pesa le anime.

Paolo di Tarso: apostolo vestito di tunica e pallio, volto nobile, con radi capelli e lunga barba nera; suoi attributi sono un libro, in riferimento alle lettere scritte alle prime comunità cristiane, e la spada, strumento del martirio. Ebreo, prese parte alle persecuzioni contro i cristiani. Viaggiando verso Damasco per condurre a Gerusalemme cristiani imprigionati, ebbe una visione che lo accecò momentaneamente e lo portò alla conversione.

Pietro Apostolo: vestito di tunica e pallio, a volte in abiti papali; capelli corti e ricci, barba corta e crespa; suoi attributi sono le chiavi, il libro e il gallo, a volte la barca poiché era pescatore. Inizialmente si chiamava Simone e venne chiamato Pietro da Gesù perché su di lui avrebbe fondato la Chiesa. Morì a Roma, sotto Nerone, crocifisso a testa in giù poiché considerava indegno morire come Gesù.

Raffaele Arcangelo: con grandi ali, accompagna un ragazzo che a volte tiene in mano un pesce; nel Medioevo è vestito da pellegrino. Accompagnò il giovane Tobia a riscuotere un credito al posto del padre divenuto povero e cieco, lo salvò da pericoli, gli fece catturare un grosso pesce; gli fece sposare Sara insegnandogli a liberarla dal demonio che faceva morire tutti i suoi mariti la sera delle nozze (vedova per 7 volte). Riportò gli sposi a casa del padre e Tobia guarì il padre dalla cecità grazie agli insegnamenti dell'arcangelo.

Sebastiano: tra VII e VIII sec. uomo con la croce, la palma o la corona di gloria; nel Medioevo, cavaliere con arco e frecce; dal Rinascimento si diffonde l'immagine del giovane legato e trafitto da frecce; talvolta vestito da soldato; suoi attributi sono arco e frecce. Martirizzato dalle frecce, non morì e venne salvato da Irene, ma Diocleziano lo fece uccidere a bastonate e gettò il suo corpo nella Cloaca Massima; recuperato da un cristiano e seppellito nelle catacombe.

Teresa d'Avila: con saio monacale delle carmelitane; suoi attributi sono la freccia che la ferisce al cuore, il cuore con il nome di Gesù IHS (si definiva Teresa di Gesù) e la colomba simbolo dello spirito santo. Nacque ad Avila nel 1515, a 20 anni si fece carmelitana; ebbe esperienze mistiche, con visioni estatiche documentate. Morì nel 1582.

Tommaso Apostolo: con tunica e pallio; ha come attributi una squadra e una lancia (dal XVII sec. solo lancia), a volte ha in mano una cintura; è l'incredulo e il dubbioso.

Tommaso d'Aquino: frate domenicano piuttosto in carne (era obeso); suoi attributi sono il sole sul petto, simbolo dell'erudizione, la penna, la colomba dell'ispirazione, talvolta il bue per il soprannome “bue muto”. Nacque nel 1225, formatosi a Montecassino, poi all'università di Napoli dove divenne domenicano, poi andò a Parigi alla facoltà di teologia e lì divenne docente di filosofia e teologia. Scrisse la Summa Teologica: tentativo di dare spiegazione filosofica e fondamento scientifico alla dottrina cristiana.

Veronica: dolente con un panno sul quale è impresso il volto di Cristo coronato di spine; una delle donne che seguiva Gesù sul Calvario e che gli asciugò il volto con un panno quando cadde; sul panno restò impresso il volto del Cristo, esso è conservato a Roma in San Pietro dall'VIII secolo.