ATTRIBUTI ICONOGRAFICI DEI PRINCIPALI SANTI
Agostino: vestito da vescovo e intento nello studio.
Andrea: con croce a X, detta appunto croce di sant’Andrea, a volte con rete e pesci (pescatore)
Anna: donna anziana con manto verde, con Maria bambina.
Carlo Borromeo: in abiti da cardinale, con naso adunco, talvolta con corda al collo, simbolo di penitenza.
Caterina d’Alessandria: nobile, spesso con corona, con la ruota del martirio e, a volte, la palma, la spada con cui venne decapitata e l’anello del matrimonio mistico. Spesso rappresentata in disputa tra i dottori.
Caterina da Siena: con abito delle domenicane e stimmate, a volte con croce in mano, giglio e libro.
Elena: con abiti imperiali, croce e chiodi della croce, un modellino di chiesa in ricordo della fondazione della
chiesa della Natività a Betlemme e del Santo Sepolcro.
Elisabetta: anziana, in genere accompagna Giovanni Battista bambino.
Francesco d’Assisi: con saio bruno e cingolo, con stimmate, spesso con in mano un crocifisso.
Gabriele Arcangelo: con giglio portato alla Vergine, o lunga bacchetta, talvolta con diadema.
Gerolamo: monaco ed eremita (per 5 anni visse nel deseeto), con barba, a volte rappresentato seminudo e con una pietra che si batte il petto davanti al crocifisso; con il leone, il teschio, la clessidra, il libro; talvolta con abito e cappello rosso da cardinale (segretario papale).
Giorgio: cavaliere con spada e lancia con cui sconfigge il drago.
Giovanni Battista: eremita vestito di pelli, con agnello (per la frase che pronunciò quando vide Gesù, “Ecco l’agnello di Dio”) e croce, spesso con cartiglio. Di circa sei mesi più grande di Cristo, figlio di Elisabetta, cugina di Maria. Battezzò Cristo nel Giordano e morì decapitato da Erode che cedette alle richieste di Salomè, figlia di Erodiade (moglie del fratello di Erode e convivente di Erode stesso) che chiese la testa del Battista su un piatto d’argento.
Giovanni Evangelista: giovane imberbe con aquila e libro; a volte con calice e serpente ( costretto a bere un veleno per non aver sacrificato agli dei, benedisse il calice da cui uscì un serpente). Presente con Pietro e Giacomo alla Trasfigurazione sul monte Tabor. Fu l’unico discepolo a non abbandonare Gesù nella crocifissione rimanendo fino alla fine sotto la croce. Scrisse uno dei Vangeli e il libro dell’Apocalisse.
Giuseppe: uomo maturo o anziano, con bastone fiorito e strumenti del falegname.
Lorenzo: diacono con dalmatica, libro dei salmi, con graticola e ramo di palma.
Luca Evangelista: rappresentato mentre scrive il Vangelo o ritrae la Madonna, con libro, a volte con un bue (il suo Vangelo inizia con sacrificio di Zaccaria). Gli viene attribuito il ritratto dal vero della Madonna.
Lucia: con occhi in un piatto, con palma e spada o pugnale (strumenti del martirio).
Marco Evangelista: età matura, con tunica e pallio, spesso rappresentato mentre scrive il Vangelo; con leone alato (il suo Vangelo inizia con il Battista nel deserto).
Maria Maddalena: elegante, discinta o nuda coperta con lunghi capelli, a seconda se si vuole sottolineare la sua vita dissoluta o da penitente. Con vaso d’unguento (lavò i piedi di Cristo con le proprie lacrime e glieli profumò con un prezioso unguento).
Matteo Evangelista: mentre scrive il Vangelo ispirato dall'angelo; come apostolo i suoi attributi sono il libro e l'alabarda, strumento del martirio. Ebreo che lavorava per i Romani come esattore delle tasse, chiamato da Gesù mentre compiva il suo lavoro.
Michele Arcangelo: alato, in armatura con spada o lancia con cui sconfigge il demonio spesso nelle sembianze di drago; a volte ha in mano una bilancia con cui pesa le anime.
Paolo di Tarso: apostolo vestito di tunica e pallio, volto nobile, con radi capelli e lunga barba nera; suoi attributi sono un libro, in riferimento alle lettere scritte alle prime comunità cristiane, e la spada, strumento del martirio. Ebreo, prese parte alle persecuzioni contro i cristiani. Viaggiando verso Damasco per condurre a Gerusalemme cristiani imprigionati, ebbe una visione che lo accecò momentaneamente e lo portò alla conversione.
Pietro Apostolo: vestito di tunica e pallio, a volte in abiti papali; capelli corti e ricci, barba corta e crespa; suoi attributi sono le chiavi, il libro e il gallo, a volte la barca poiché era pescatore. Inizialmente si chiamava Simone e venne chiamato Pietro da Gesù perché su di lui avrebbe fondato la Chiesa. Morì a Roma, sotto Nerone, crocifisso a testa in giù poiché considerava indegno morire come Gesù.
Raffaele Arcangelo: con grandi ali, accompagna un ragazzo che a volte tiene in mano un pesce; nel Medioevo è vestito da pellegrino. Accompagnò il giovane Tobia a riscuotere un credito al posto del padre divenuto povero e cieco, lo salvò da pericoli, gli fece catturare un grosso pesce; gli fece sposare Sara insegnandogli a liberarla dal demonio che faceva morire tutti i suoi mariti la sera delle nozze (vedova per 7 volte). Riportò gli sposi a casa del padre e Tobia guarì il padre dalla cecità grazie agli insegnamenti dell'arcangelo.
Sebastiano: tra VII e VIII sec. uomo con la croce, la palma o la corona di gloria; nel Medioevo, cavaliere con arco e frecce; dal Rinascimento si diffonde l'immagine del giovane legato e trafitto da frecce; talvolta vestito da soldato; suoi attributi sono arco e frecce. Martirizzato dalle frecce, non morì e venne salvato da Irene, ma Diocleziano lo fece uccidere a bastonate e gettò il suo corpo nella Cloaca Massima; recuperato da un cristiano e seppellito nelle catacombe.
Teresa d'Avila: con saio monacale delle carmelitane; suoi attributi sono la freccia che la ferisce al cuore, il cuore con il nome di Gesù IHS (si definiva Teresa di Gesù) e la colomba simbolo dello spirito santo. Nacque ad Avila nel 1515, a 20 anni si fece carmelitana; ebbe esperienze mistiche, con visioni estatiche documentate. Morì nel 1582.
Tommaso Apostolo: con tunica e pallio; ha come attributi una squadra e una lancia (dal XVII sec. solo lancia), a volte ha in mano una cintura; è l'incredulo e il dubbioso.
Tommaso d'Aquino: frate domenicano piuttosto in carne (era obeso); suoi attributi sono il sole sul petto, simbolo dell'erudizione, la penna, la colomba dell'ispirazione, talvolta il bue per il soprannome “bue muto”. Nacque nel 1225, formatosi a Montecassino, poi all'università di Napoli dove divenne domenicano, poi andò a Parigi alla facoltà di teologia e lì divenne docente di filosofia e teologia. Scrisse la Summa Teologica: tentativo di dare spiegazione filosofica e fondamento scientifico alla dottrina cristiana.
Veronica: dolente con un panno sul quale è impresso il volto di Cristo coronato di spine; una delle donne che seguiva Gesù sul Calvario e che gli asciugò il volto con un panno quando cadde; sul panno restò impresso il volto del Cristo, esso è conservato a Roma in San Pietro dall'VIII secolo.