domenica 14 febbraio 2010

Le Avanguardie artistiche (1)

- Gruppi più o meno definiti;

- Pubblicazione di dichiarazioni teoriche o manifesti di poetica;

- Presenza di un critico o di un teorico che sostiene il gruppo;

- Tentativo di superamento della tradizionale distinzione delle arti per arrivare alla coincidenza arte-vita, di chiara derivazione romantica.

Espressionismo

I Fauves

Nome attribuito a un gruppo di artisti (Matisse, Derain, Vlaminck, van Dongen, Rouault) del Salon d’Automne del 1905 dal critico Louis Vauxcelles con chiaro senso di condanna per una pittura definita rozza per la brutalità dei contrasti cromatici, della stesura del colore e per la semplificazione formale.

Durata breve movimento fauve (1905-1906): ogni artista andrà poi per una sua personale stradda.

Radici movimento fauve: - sperimentazioni postimpressioniste sul colore antinaturalistico e sull’espressione soggettiva dell’emozione;

- sperimentazione cromatica di Delacroix;

- Romanticismo: fascino dell’esotico, del primitivo, dell’Oriente, dell’arte africana.

Henri Matisse

Caposcuola del gruppo, allievo del simbolista Gustave Moreau.

“Sogno un’arte di equilibrio, di purezza, di tranquillità, senza soggetti inquietanti o preoccupanti, che possa essere… un lenitivo, un calmante cerebrale…”. Volontà di sgombrare il terreno dell’arte da qualsiasi problematica extrapittorica che ne comprometta l’autonomia. L’arte può, con i soli propri strumenti, esprimere una concezione del mondo: è l’aspirazione più pura dell’avanguardia che trova la sua rivoluzionari età nello sconvolgimento dei codici espressivi.

Ripropone analogia pittura-musica, tipicamente simbolista e romantica: “Dal rapporto dei toni, deve risultare un accordo di colori viventi, un’armonia analoga a quella di una composizione musicale (parallelismo Matisse-Debussy accennato da Kandinskij in Lo spirtuale nell’arte del 1911).

Die Brücke (Il Ponte)

Gruppo fondato a Dresda nel 1905 da quattro studenti di architettura, poi aperto a molti altri artisti.

Schieramento più strutturato e omogeneo rispetto ai Fauves.

Maggiori rappresentanti del gruppo: Ernst Ludwig Kirchner, Erch Hechel, Karl Schmidt-Rottluff, Emil Nolde.

Caratteri

- drastica semplificazione formale e cromatica;

- recupero espressività arte arcaica e primitiva: elementi derivati dalla scultura “negra” (conosciuta al museo etnografico di Dresda), dall’arte popolare e della tradizione gotica (visibile nelle forme spigolose e allungate);

- pittura selvaggia e immediata, chiaramente anticlassica;

- ripresa elementi postimpressionistici: antinaturalismo del colore che li accomuna ai Fauves;-

uso di tecniche diverse: oltre alla pittura anche molte xilografie e sculture lignee.

1911: trasferimento del gruppo a Berlino per cercare un ambiente artistico più aperto e dinamico

1913: scioglimento del gruppo per contrasti interni.

Differenze dal gruppo dei Fauves: esigenza di comunicazione di un disagio profondo, di un malessere oscuro radicato nell’individuo e nella storia (lontananza dall’idea di un arte come lenitivo per la mente espressa da Matisse, ma anche dall’idea della completa autonomia del linguaggio da tutto ciò che è extrapittorico).

Motivazioni: Industrializzazione e urbanizzazione accelerata che provocano forte disagio sociale;

Assenza di una sperimentazione pittorica, presente al contrario in Francia (assenti in Germania sperimentazioni impressioniste o postimpressioniste); presenza di forte tradizione simbolista, ma espressa in forme fondamentalmente classiche;

Presenza di speculazione filosofica e produzione poetica vasta e complessa.

Fonti: Romanticismo di Friedrich: forme taglienti e spigolose, senso religioso della natura e conflitto tra uomo e immensità del creato;

Van Gogh, Ensor, Munch, Cézanne (anche se unito a spigolosità gotiche).

Il “brutto”: con l’Espressionismo tedesco entra a far parte del mondo dell’arte e con esso la negatività che trasuda dalla scena urbana fatta di presenze e atmosfere ostili, luogo di incomunicabilità e corruzione (decisamente lontana dalle atmosfere parigine leggere e gioiose dipinte dai pittori francesi). Contraltare di questa dimensione è la ricerca di una dimensione esotica e primigenia, con corpi femminili immersi in una natura selvaggia.

Rifugio nel soggettivismo e nell’utopia: interpretati da alcuni come premesse per lo sviluppo del nazionalsocialismo, dimenticando la denuncia spietata del disagio operata dagli artisti tedeschi, anche se la fortissima carica utopica li porta a non porsi il problema della soluzione dei problemi sociali, ma tale compito non spetta certamente all’arte!

Temi: - figure nude nel paesaggio, ma senza alcun richiamo al mito o all’armonia, esprimenti una natura

selvaggia e disordinata;

- paesaggi;

- scene urbane in cui la città si mostra ostile e angosciante; donne (prostitute o donne borghesi tutte esprimenti un senso di malattia interiore) e uomini che le ignorano: tutti esprimono l’isolamento delle figure nella folla.

1913: tendenza a semplificazione che segna una brusca rottura dell’associazione per incomprensioni interne.