ATTRIBUTI
ICONOGRAFICI DEI PRINCIPALI SANTI
Agnese: giovane con
agnello ai piedi o in braccio (per assonanza con il nome) talvolta ha
il corpo coperto da lunghe chiome poiché, durante le persecuzioni di
Diocleziano, nel 305, viene condotta nuda al patibolo, ma Dio le fece
crescere i capelli così lunghi da coprirle tutto il corpo.
Agostino: vestito
da vescovo e intento nello studio.
Andrea: con croce a
X, detta appunto croce di sant’Andrea, a volte con rete e pesci
(pescatore)
Anna: donna anziana
con manto verde, con Maria bambina.
Carlo Borromeo: in abiti da
cardinale, con naso adunco, talvolta con corda al collo, simbolo di
penitenza.
Caterina d’Alessandria: nobile,
spesso con corona, con la ruota del martirio e, a volte, la palma, la
spada con cui venne decapitata e l’anello del matrimonio mistico.
Spesso rappresentata in disputa tra i dottori.
Caterina da Siena: con abito
delle domenicane e stimmate, a volte con croce in mano, giglio e
libro.
Elena: con abiti imperiali, croce
e chiodi della croce, un modellino di chiesa in ricordo della
fondazione della chiesa della Natività a Betlemme e del Santo
Sepolcro.
Elisabetta: anziana, in genere
accompagna Giovanni Battista bambino.
Francesco d’Assisi: con saio
bruno e cingolo, con stimmate, spesso con in mano un crocifisso.
Gabriele Arcangelo: con giglio
portato alla Vergine, o lunga bacchetta, talvolta con diadema.
Gerolamo: monaco ed eremita (per
5 anni visse nel deseeto), con barba, a volte rappresentato seminudo
e con una pietra che si batte il petto davanti al crocifisso; con il
leone, il teschio, la clessidra, il libro; talvolta con abito e
cappello rosso da cardinale (segretario papale).
Giorgio: cavaliere con spada e
lancia con cui sconfigge il drago.
Giovanni Battista: eremita
vestito di pelli, con agnello (per la frase che pronunciò quando
vide Gesù, “Ecco l’agnello di Dio”) e croce, spesso con
cartiglio. Di circa sei mesi più grande di Cristo, figlio di
Elisabetta, cugina di Maria. Battezzò Cristo nel Giordano e morì
decapitato da Erode che cedette alle richieste di Salomè, figlia di
Erodiade (moglie del fratello di Erode e convivente di Erode stesso)
che chiese la testa del Battista su un piatto d’argento.
Giovanni Evangelista: giovane
imberbe con aquila e libro; a volte con calice e serpente ( costretto
a bere un veleno per non aver sacrificato agli dei, benedisse il
calice da cui uscì un serpente). Presente con Pietro e Giacomo alla
Trasfigurazione sul monte Tabor. Fu l’unico discepolo a non
abbandonare Gesù nella crocifissione rimanendo fino alla fine sotto
la croce. Scrisse uno dei Vangeli e il libro dell’Apocalisse.
Giuseppe: uomo maturo o anziano,
con bastone fiorito e strumenti del falegname.
Lorenzo: diacono con dalmatica,
libro dei salmi, con graticola e ramo di palma.
Luca Evangelista: rappresentato
mentre scrive il Vangelo o ritrae la Madonna, con libro, a volte con
un bue (il suo Vangelo inizia con sacrificio di Zaccaria). Gli viene
attribuito il ritratto dal vero della Madonna.
Lucia: con occhi in un piatto,
con palma e spada o pugnale (strumenti del martirio).
Marco Evangelista: età matura,
con tunica e pallio, spesso rappresentato mentre scrive il Vangelo;
con leone alato (il suo Vangelo inizia con il Battista nel deserto).
Maria Maddalena: elegante,
discinta o nuda coperta con lunghi capelli, a seconda se si vuole
sottolineare la sua vita dissoluta o da penitente. Con vaso
d’unguento (lavò i piedi di Cristo con le proprie lacrime e
glieli profumò con un prezioso unguento).
Matteo Evangelista: mentre scrive
il Vangelo ispirato dall'angelo; come apostolo i suoi attributi sono
il libro e l'alabarda, strumento del martirio. Ebreo che lavorava per
i Romani come esattore delle tasse, chiamato da Gesù mentre compiva
il suo lavoro.
Michele Arcangelo: alato, in
armatura con spada o lancia con cui sconfigge il demonio spesso nelle
sembianze di drago; a volte ha in mano una bilancia con cui pesa le
anime.
Paolo di Tarso: apostolo vestito
di tunica e pallio, volto nobile, con radi capelli e lunga barba
nera; suoi attributi sono un libro, in riferimento alle lettere
scritte alle prime comunità cristiane, e la spada, strumento del
martirio. Ebreo, prese parte alle persecuzioni contro i cristiani.
Viaggiando verso Damasco per condurre a Gerusalemme cristiani
imprigionati, ebbe una visione che lo accecò momentaneamente e lo
portò alla conversione.
Pietro Apostolo: vestito di
tunica e pallio, a volte in abiti papali; capelli corti e ricci,
barba corta e crespa; suoi attributi sono le chiavi, il libro e il
gallo, a volte la barca poiché era pescatore. Inizialmente si
chiamava Simone e venne chiamato Pietro da Gesù perché su di lui
avrebbe fondato la Chiesa. Morì a Roma, sotto Nerone, crocifisso a
testa in giù poiché considerava indegno morire come Gesù.
Raffaele Arcangelo: con grandi
ali, accompagna un ragazzo che a volte tiene in mano un pesce; nel
Medioevo è vestito da pellegrino. Accompagnò il giovane Tobia a
riscuotere un credito al posto del padre divenuto povero e cieco, lo
salvò da pericoli, gli fece catturare un grosso pesce; gli fece
sposare Sara insegnandogli a liberarla dal demonio che faceva morire
tutti i suoi mariti la sera delle nozze (vedova per 7 volte). Riportò
gli sposi a casa del padre e Tobia guarì il padre dalla cecità
grazie agli insegnamenti dell'arcangelo.
Sebastiano: tra VII e VIII sec.
uomo con la croce, la palma o la corona di gloria; nel Medioevo,
cavaliere con arco e frecce; dal Rinascimento si diffonde l'immagine
del giovane legato e trafitto da frecce; talvolta vestito da soldato;
suoi attributi sono arco e frecce. Martirizzato dalle frecce, non
morì e venne salvato da Irene, ma Diocleziano lo fece uccidere a
bastonate e gettò il suo corpo nella Cloaca Massima; recuperato da
un cristiano e seppellito nelle catacombe.
Teresa d'Avila: con saio monacale
delle carmelitane; suoi attributi sono la freccia che la ferisce al
cuore, il cuore con il nome di Gesù IHS (si definiva Teresa di Gesù)
e la colomba simbolo dello spirito santo. Nacque ad Avila nel 1515, a
20 anni si fece carmelitana; ebbe esperienze mistiche, con visioni
estatiche documentate. Morì nel 1582.
Tommaso Apostolo: con tunica e
pallio; ha come attributi una squadra e una lancia (dal XVII sec.
solo lancia), a volte ha in mano una cintura; è l'incredulo e il
dubbioso.
Tommaso d'Aquino: frate
domenicano piuttosto in carne (era obeso); suoi attributi sono il
sole sul petto, simbolo dell'erudizione, la penna, la colomba
dell'ispirazione, talvolta il bue per il soprannome “bue muto”.
Nacque nel 1225, formatosi a Montecassino, poi all'università di
Napoli dove divenne domenicano, poi andò a Parigi alla facoltà di
teologia e lì divenne docente di filosofia e teologia. Scrisse la
Summa Teologica: tentativo di
dare spiegazione filosofica e fondamento scientifico alla dottrina
cristiana.
Veronica: dolente
con un panno sul quale è impresso il volto di Cristo coronato di
spine; una delle donne che seguiva Gesù sul Calvario e che gli
asciugò il volto con un panno quando cadde; sul panno restò
impresso il volto del Cristo, esso è conservato a Roma in San Pietro
dall'VIII secolo (!!!)